Un gruppo di batteri presenti nella bocca e nell’apparato gastrointestinale potrebbe contribuire allo sviluppo delle cardiopatie.
Lo suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Lipid Research da un gruppo di ricerca statunitense, secondo cui le molecole di grasso che contribuiscono a ostruire le arterie – accrescendo il rischio di malattie cardiovascolari – non sarebbero contenute nel cibo, ma sarebbero prodotte proprio da questi microrganismi.
La scoperta, osservano gli autori, aiuterebbe a spiegare il motivo per cui le malattie del cavo orale in molti casi sono associate ai problemi cardiaci.
Per molto tempo i ricercatori hanno ipotizzato che i lipidi che finiscono per occludere le arterie provenissero dagli alimenti ricchi di grassi e colesterolo, ma diversi studi hanno dimostrato che queste molecole di grasso non verrebbero introdotte nel corpo umano insieme agli alimenti, ma sarebbero prodotte da una specifica famiglia di batteri chiamati Bacteroidetes.
Gli studiosi hanno scoperto anche che i grassi prodotti dai Bacteroidetes possono essere scomposti da un enzima presente nel corpo umano, che finisce per produrre molecole capaci di aumentare l’infiammazione. Di conseguenza, questi lipidi danneggerebbero i vasi sanguigni in due modi diversi: il sistema immunitario li riconoscerebbe come segnali di un’invasione batterica, e successivamente gli enzimi farebbero in modo di suddividerli, accrescendo ulteriormente l’infiammazione.
I ricercatori specificano che i Bacteroidetes di solito restano nella bocca e nell’apparato gastrointestinale e, in presenza di determinate condizioni, possono causare patologie orali, ma non infettano i vasi sanguigni.
Tuttavia, i lipidi prodotti da questi microrganismi passano facilmente attraverso le pareti delle cellule e nel flusso sanguigno, provocando numerosi danni.
Ricordarsi di lavare bene e spesso i denti, andare alle sedute di controllo dal dentista e limitare gli zuccheri della dieta ci può aiutare a difendere la nostra salute!