Da una ricerca condotta da GSK Consumer Heathcare, pubblicata nel 2017, in Italia la malattia parodontale, comunemente definita “piorrea” colpisce circa 23 milioni di persone.
La malattia parodontale si può verificare in varie fasce di età e riscontrare sia a carico della dentizione decidua sia di quella permanente.
Questa ricerca comprende anche la gengivite, fenomeno infiammatorio di facile risoluzione, ma se trascurato porta al ritiro di osso e gengive con conseguente mobilità e perdita dei denti.
Come dimostrato da diverse ricerche scientifiche, la malattia parodontale è correlata alla presenza di altre patologie sistemiche quali il diabete ed il pre-diabete.
Le persone affette da queste ultime patologie presentano anche una forma di paradontite acuta o cronica.
Come ci si accorge della parodontite?
La malattia parodontale è subdola, non provoca dolore o disagi particolari, fino a quando non si manifesta con sanguinamento delle gengive o mobilità dei denti.
Rossore e gonfiore delle gengive sono i primi sintomi dell’insorgere della malattia. Negli stadi più avanzati questi sintomi sono associati ad un aumento della mobilità, migrazione e affollamento dei denti.
Mantenere una corretta igiene orale, sia domiciliare sia professionale, è sicuramente il consiglio di ogni professionista. Spazzolare correttamente i denti, con l’ausilio di spazzolino elettrico e filo interdentale può aiutare, ma i rimedi casalinghi quali gel e dentifrici specifici possono nascondere il problema, ma non risolverlo.
E’ sempre meglio rivolgersi al proprio dentista di fiducia per intervenire tempestivamente e trovare la giusta risoluzione.
Come si può arginare il problema?
I controlli periodici semestrali e le sedute di igiene professionale programmate hanno l’obiettivo di limitare l’insorgenza di tutte le patologie della bocca.
A febbraio 2021 in un incontro con l’Italian Academy of Osseointegration è stata rimarcata l’importanza delle sedute di igiene professionale, dimostrando con dati scientifici come avviene la proliferazione batterica nel cavo orale.
Subito dopo aver lavato i denti inizia nuovamente a formarsi un substrato di molecole sulle quali si attaccheranno i batteri. Alcuni di questi fanno parte della normale flora microbica, come nell’intestino, ci sono batteri buoni e cattivi.
Fino a quando si mantiene un equilibrio favorevole non si riscontrano problemi, ma quando si trascura l’igiene orale quotidiana i batteri patogeni prendono il sopravvento, attaccando in maniera più o meno aggressiva l’organismo ospite.
Quali rischi per chi ha altre patologie sistemiche ?
I dati sempre più aggiornati della ricerca scientifica dimostrano come i batteri patogeni della bocca, attraverso il circolo sanguigno, possono colpire organi bersaglio quali cuore e polmoni ed essere la concausa dell’aggravamento di quadri clinici complessi.
Recenti pubblicazioni del 2020 indicano come il nostro organismo e lo stato di salute generale sia un delicato equilibrio tra cellule del corpo e migliaia di specie batteriche, ragione per cui si deve fare attenzione all’uso massiccio di antibiotici e altri farmaci che alterano tale equilibrio.
Quali vantaggi ci sono nel sottoporsi alle sedute di igiene professionale?
I vantaggi sono immediatamente tangibili: con la rimozione della placca i segni clinici di questa infiammazione scompaiono.
Da non sottovalutare anche l’aspetto economico: i pazienti che si sottopongono regolarmente ai richiami di igiene programmati hanno minore probabilità di sviluppare problemi più gravi e maggiore probabilità di risparmiare sulle terapie future.
In alcuni casi, intervenendo precocemente, con terapie odontoiatriche mirate si può anche a curare la parodontite.