Le sigarette elettroniche potrebbero favorire la comparsa di parodontite anche in assenza di altri fattori di rischio. Questo disturbo delle gengive che colpisce nelle sue forme più gravi oltre 5 milioni di italiani e che, se non curata, può portare alla perdita di denti, può essere anche correlata con malattie sistemiche come il diabete e le malattie cardiovascolari.
Uno studio statunitense pubblicato sulla rivista Science Advances mostra che individui giovani, sani, di peso normale e senza fattori di rischio per la parodontite, ma fumatori di sigarette elettroniche, hanno una composizione del microbiota (insieme dei batteri che colonizzano il cavo orale della bocca) del tutto indistinguibile da quella tipica di un paziente con parodontite.
Gli esperti hanno analizzato campioni di placca estratti dalla bocca dei volontari e visto che le gengive di coloro che fumavano le sigarette elettroniche, anche solo da pochi mesi, presentavano una risposta immuno-infiammatoria abnorme e importanti alterazioni nella composizione della flora batterica orale, in favore di batteri parodonto-patogeni, tipici della parodontite grave.
Gli studiosi hanno anche riscontrato che i cambiamenti nel microambiente del cavo orale intervengono molto rapidamente tra i fumatori di sigarette elettroniche (anche se in uso solo da alcuni mesi) e che sono strettamente connessi non tanto alle concentrazioni di nicotina usate, quanto a quelle di glicerolo e glicole presenti nei liquidi utilizzati nelle sigarette elettroniche, con funzione eccipiente vaporizzabile e per diluire la nicotina.
Perciò a nuocere alla nostra salute orale non sono solo le sigarette tradizionali ma anche quelle elettroniche, causando parodontite, tartaro e disturbi orali.