In molti si sono posti, o hanno posto al proprio Dentista, questa domanda.
Placca e tartaro non sono la stessa cosa, tuttavia sono strettamente collegate tra loro: se la placca non viene rimossa efficacemente mediante una buona igiene orale quotidiana e regolari sedute di detartrasi, con il tempo tende a trasformarsi in tartaro.
La placca è una sottile pellicola ad alta aderenza, incolore, contenente batteri, cellule morte e residui di cibo che si deposita sulla superficie dei denti e in particolare lungo la linea gengivale.
Se non viene completamente rimossa con lo spazzolino e il filo interdentale tende ad accumularsi e calcificarsi specialmente tra gli spazi interdentali. Questi accumuli se non vengono eliminati in breve tempo, reagendo con i minerali presenti nella saliva si trasformano in tartaro.
Quest’ultimo, a differenza della placca, è ben visibile ad occhio nudo ed è in grado di provocare la formazione di macchie e alterazione del colore dei denti.
I depositi di tartaro possono essere di due tipi:
• sopragengivale (se si presenta come incrostazione di colore bianco o giallastro che ricopre il dente e l’orlo gengivale);
• sottogengivale (se si forma al di sotto della gengiva ed è difficilmente visibile ad occhio nudo, spesso è di colore nero perchè si pigmenta con il sangue).
Solo l’Igienista dentale, durante sedute di detartrasi, è in grado di rimuoverlo attraverso l’utilizzo di strumenti specifici come ad esempio gli ultrasuoni e le curette .
La formazione del tartaro (che avviene nel giro di circa 48 ore dalla mancata rimozione della placca dentale) può essere evitata con l’utilizzo quotidiano di spazzolino da denti, dentifricio, filo interdentale e regolari sedute di controllo dal Dentista.